domenica 24 aprile 2011

Scheda *** TRUŠKE-TRUSCOLO *** paese dell'Istria slovena



Il paese sarà visitato durante la gita   "andar per i remoti paesi dei due rami iniziale del Dragogna"

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SITI INTERESSANTI:


 
Tratto dal libro "Istria" di Dario Alberi"













La parrocchiale di Truscolo, dedicata a San Canziano, è un’antica chiesa che subì rinnovi sostanziali e consistenti nel 1778. Stando a quanto raccontano gli abitanti dei borghi dei dintorni, per costruirla si ricorse al materiale edile di una chiesa più antica e ormai abbandonata dedicata alla Beata Vergine che si trovava a Vršič, una delle frazioni vicine. Vi si accede lungo un vialetto affiancato da sei alti cipressi. L’entrata principale della chiesa è protetta da una pensilina a coppo. A parte l’insolito campaniletto a vela triforo, che nelle due finestrelle più basse ha ancora entrambe le campane, è molto particolare sia all’esterno che all’interno per le quattro ampie absidi laterali, due per lato, intonacate di bianco e ricoperte come il tetto, a coppo. Ciascuna di queste contiene un altare abbellito da pregiate pale che sono opera del pittore tedesco Franz Wissiak. Il soffitto è affrescato con un dipinto allegorico che raffigura una cicogna che nutre i suoi piccoli e che rappresenta l’allegoria della trasposizione del Cristo che ha nutrito l’umanità col suo corpo e con il suo sangue mentre sulla parete che sovrasta l’altar maggiore sono stati affrescati, l’uno rivolto verso l’altro, quasi a specchio, due angeli inginocchiati. L’altare principale, che è del 1778, è abbellito da un dipinto che raffigura i Santi Canzio, Canziano e Canzianilla ed il loro pedagogo Proto. Secondo la passio, Canzio, Canziano e Canzianilla erano tre fratelli romani vissuti tra la fine del III e l'inizio del VI secolo, imparentati con la nobile e potente stirpe degli Anici. Furono educati alla fede cristiana da Proto. Con l’imperversare delle persecuzioni cristiane, dopo l’uccisione dell’imperatore Carino che era loro parente, non potendo più contare sul suo appoggio, i Canziani decisero di abbandonare la città. Liberarono tutti i loro schiavi dopo averli battezzati, vendettero tutti i loro beni, distribuirono il ricavato ai poveri e lasciarono Roma per trasferirsi ad Aquileia, dove possedevano terre e case e dove contavano di godere del sostegno di Crisogono. Giunti nella metropoli altoadriatica furono informati però dell'arresto e del martirio subito dal loro amico in un luogo chiamato Aquae Gradatae, oltre il fiume Isonzo. Alcune notti dopo ebbero la visione di Cristo che li esortava a recarsi sul posto, ed essi allora si rimisero in viaggio a bordo di un carro trainato da mule, accompagnati dal fedele Proto. Giunti alle Aquae Gradatae s'inginocchiarono sulla tomba di Crisogono per pregare; poco dopo furono raggiunti dalle guardie inviate dai magistrati aquileiensi Dulcidio e Sisinnio, a seguito delle leggi anticristiane emanate dall'imperatore Diocleziano. Invitati ad abiurare la fede pena la morte, essi rifiutarono e perciò furono giustiziati sul posto mediante la decapitazione: era il 31 maggio dell'anno 303. Il prete Zoilo provvide alla loro sepoltura non lontano dalla tomba di Crisogono, inumandoli tutti e tre insieme in una fossa rivestita di lastre marmoree; anche Proto fu sepolto nei pressi. Negli anni immediatamente successivi al 313, data dell'emanazione del famoso Editto di Costantino e Licinio, la comunità cristiana di Aquileia eresse sulla tomba dei Canziani una memoria, che nel V secolo fu sostituita da una basilica che probabilmente durante le terribili invasioni degli ungari, che ripetutamente devastarono Aquileia, andò distrutta. I resti di quest’antica chiesa e le reliquie dei tre martiri vennero alla luce durante scavi archeologici negli anni ’60 del secolo scorso. Oggi le preziose reliquie sono custodite nella parrocchiale di San Canzian d'Isonzo.
Dopo il loro martirio il culto dei santi Carinziani si diffuse ben presto oltre i confini aquileiensi: a Ravenna, a Milano, Verona, Seriate, Estampes, Sens, Hildesheim, in Austria e in molti altri centri dell'Istria slovena e croata. Oltre a questa località istriana, anche a Lanischie in Ciceria la parrocchiale del posto è dedicata a San Canziano. Nel suo “Coreographia eclesiastica” iI vescovo di Capodistria Paolo Naldini, ricorda che alla parrocchia di Truscolo facevano capo ai suoi tempi ben 18 confraternite. Oggi tuttavia questo borgo ha pochissimi abitanti e fa parrocchia comune insieme a Maresego.
Siti intenet su San Canziano: da Wikipedia         da Santi, beati e testimoni     da Friulcrea
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Tratto dal libro "Incontri con L'Istria, la sua storia e la sua gente" del mons. Luigi Perentin

Trusche (Truške)
- Andando da Boršt verso Maresego, s'incontra l'abitato di Trusche, da dove si gode una bella vista su Capodistria e sui paesi vicini. Interessante la chiesa parrocchiale di S. Canziano (sv. Kancijan).
- Sagra (ultimo finesettimana di agosto).